In Europa l’orientamento che sta prevalendo, in questa fase della pandemia è quello di allentare la stretta delle limitazioni alla libertà personale nel nome della tutela della salute collettiva e della prevenzione del contagio. Anche in quei Paesi, come l’Austria e la Germania, dove l’obbligo vaccinale è stato annunciato con grande enfasi, le esitazioni a realizzarlo concretamente e le difficoltà politiche non mancano, mentre nelle piazze le proteste continuano a farsi sentire.

Obbligo vaccinale Austria

L’obbligo vaccinale in Austria è stato annunciato da tempo, ma la data della entrata in vigore è in qualche modo stata sospesa in attesa della risposta ad alcuni  dirimenti quesiti presentati dalla Corte Costituzionale, a cui il Ministero della Salute dovrà rispondere entro  il 18 febbraio.

Tra le questioni medico-scientifiche poste e molto dettagliate, la più spinosa è quella sulla efficacia del vaccino rispetto al virus Sar Cov 2 e quindi sul  dirimente  rapporto tra i rischi ed i benefici.

Non solo, ma la Corte Costituzionale ha chiesto anche maggiore trasparenza e chiarezza nella raccolta e comunicazione dei dati, ripartendo i decessi ed i ricoveri in modo più chiaro e trasparente, distinguendo così il numero di morti per il Sars Cov 2 (malattia Covid 19) dai semplici positivi al tampone, questione posta, come è noto, in diversi paesi, a cui si è aggiunto quello di una reale riduzione del rischio di morte, misurato e non solo atteso probabilisticamente, dopo ogni fase vaccinale.

Infine, il Ministero della Salute dovrà rispondere anche sulla valutazione e stima della efficacia della vaccinazione rispetto alla reale capacità di arrestare la diffusione del contagio con il virus, cioè quanto si possa parlare correttamente di “Epidemia dei non vaccinati”.

Obbligo vaccinale Germania

In Germania, l’obbligo vaccinale riguarda solo i lavoratori nelle strutture sanitarie ed entrerà in vigore il 16 marzo 2022, tuttavia il voto, che è previsto entro il mese di marzo sarà possibile solo dopo ampia discussione in Parlamento e senza ricorrere, però, al voto di fiducia.

Secondo le dichiarazioni del professor Karl Lauterbach, ministro federale della salute,  le conseguenze della grave ondata di Omicron sono finora sotto controllo.

Ma si dice non ancora soddisfatto dalla percentuale dei vaccinati che si attesta ancora all’80% della popolazione vaccinabile solo con la prima dose.

Più contrastata la decisione politica su altre ed ulteriori misure restrittive, atte a ridurre i contatti tra le persone, ma non trova l’accordo del presidente bavarese Markus Soder, secondo il quale la situazione attuale non giustifica ulteriori strette.

Le misure che utilizzano la limitazione della libewrtà personale si assomigliano molto a quelle previste per il Super green pass italiano, come limitare l’ accesso a ristoranti, bar, teatri, cinema e luoghi pubblici o aperti al pubblico.

Obbligo vaccinale Svizzera

In Svizzera non esiste l’obbligo vaccinale e solo il 69,06 % della popolazione ha ricevuto la prima dose.

Per quanto concerne il mondo del lavoro l’obbligo del telelavoro e la quarantena sarebbero dovuti restare in vigore fino alla fine del mese di febbraio, invece, il Consiglio federale ha annunciato il 2 febbraio scorso la fine del telelavoro e di altre misure restrittive, seguendo così l’orientamento di molti altri Paesi che stanno scegliendo di cambiare modalità e di superare le limitazioni alla libertà personale e lo strumento del Green pass.

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