Ospedale di Portoferraio.

Marcello Bonistalli, un sessantenne immunocompromesso arriva al pronto soccorso in fin di vita.

Giovanni dr. Belcari decide di curarlo col plasma iperimmune (metodo diventato celebre grazie al dr. De Donno, morto suicida un anno fa dopo essere stato perseguitato in tutti i modi per la sua cura “alternativa”).

Marcello guarisce in pochi giorni.

Ma incredibilmente la cosa non piace ai dirigenti della Asl.

Spartaco Sani, primario di malattie infettive a Livorno, in una email scrive:

“E’ inaccettabile che si faccia una terapia di questo tipo. Chiedo che vengano chiarite le dinamiche, la responsabilità e che la cosa non si ripeta“.

LA COSA NON SI RIPETA?

Cioè salvare la vita a una persona malata di covid da 4 mesi!

Risponde il dr. Belcari:

“L’iter aziendale” così “proattivo” da cui il sottoscritto avrebbe “deviato” aveva creato un paziente con polmonite grave, perdurante da 4 mesi, senza che nessuno gli avesse prospettato una qualche cura. Il paziente, quando l’ho preso in carico, stava tecnicamente morendo sotto gli occhi di tutti.”

Marcello Bonistalli conferma la versione del dr. Belcari in una lettera alla stampa locale:

“L’interessamento proattivo del Dott. Sani, è stato quando il 27 aprile mi ha cercato tramite mia moglie, non aveva neppure avuto l’accortezza di appuntarsi il mio numero, e lo ha fatto solo per attaccarci pesantemente dopo aver saputo della trasfusione di plasma del giorno precedente, che invece mi ha strappato a morte certa curando i sintomi e la polmonite bilaterale ormai in stato avanzato.”

Consigliamo la lettura integrale delle due lettere, sono lo specchio di una gestione sanitaria intollerabile, malata di una pseudo scienza che anziché valorizzarle, vede la prevenzione e la cura della covid-19 come fumo negli occhi.

Ci chiediamo il perché di questa ideologizzazione della scienza…

E ringraziamo il signor Bonistalli e il dr. Belcari per il loro coraggio di denunciare ciò che tutti vedono senza fiatare, e la loro audacia di sfidare un sistema di potere sanitario autoritario malato di burocrazia e protocolli, facendo nomi e cognomi:

“Tra pochissimi giorni trasfonderò nuovamente il paziente nei locali del pronto soccorso, prendano nota il Dott Lavazza, Sani, Genghi.

Vedremo per allora se nulla sarà cambiato, o se avremo un nuovo “percorso proattivo” gentilmente offerto ai pazienti più deboli.”

Invitiamo a leggere le due lettere per intero pubblicate sulla stampa locale e che a nostro avviso non hanno avuto la dovuta diffusione:

Lettera del signor Marcello Bonistalli:

https://www.elbareport.it/cronaca/item/54984-caso-di-somministrazione-del-sangue-iperimmune,-il-paziente-guarito-risponde-alla-nota-dell-usl-toscana-nord-ovest

Lettera del dr. Giovanni Belcari:

https://www.livornotoday.it/cronaca/plasma-salva-covid-polemica-dottore-elba-asl-livorno.html

https://www.facebook.com/liberasceltaelba/