Il virus è una chimera “abbiamo le prove”. Il dossier arriva alla Corte Penale Internazionale. Intervista a Giuseppe Tritto.

Gli scienziati di WABT consegnano il dossier scientifico e  denunciano la fabbricazione della chimera alla Corte Penale Internazionale, all’Aia. Violate le norme internazionali e l’art 7 statuto di Roma: causato un danno all’umanità. Presto il libro bianco alle Nazioni Unite.

Di Monica Soldano

E’ accaduto il primo giugno: un gruppo di scienziati di diverse nazioni, riuniti nella WABT, World Academy of Biomedical Sciences and Technologies, l’organizzazione non governativa sotto l’egida dell’Unesco, ha portato le carte alla Corte Penale Internazionale, all’ Aia, per denunciare una  lista di scienziati,  che hanno prodotto il Sars Cov 2, il virus chimera, potenziato in laboratorio. L’accusa è quella di un crimine contro l’umanità. Ce lo racconta il Presidente esecutivo di WABT, il professor Giuseppe Tritto. “A noi prendere il testimone lasciato da Luc Montagnier, che aveva trovato le prove, ma noi ne abbiamo anche altre ed ormai siamo certi”.Sono state violate le norme di biosicurezza, aggirata per gli scienziati americani la moratoria del presidente Barack Obama, che dopo alcuni incidenti in USA, aveva detto basta con questi esperimenti, ritenuti strategici contro il bioterrorismo, ma per Obama troppo rischiosi e contrari ai patti sulle armi non convenzionali. Ben presto, però, anche questo è stato aggirato con  un modello di business vantaggioso, associando alla ricerca molto costosa, la vendita degli antidoti: vaccini  o gli antivirali, così ci si trasferì in Cina, a Wuhan, convincendo un gruppo di cinesi vicini al vecchio presidente, denominati  la gang di Shangai  con i denari degli investitori americani. Una lunga storia che parte dal 2002. Ora sappiamo per certo che quell’esperienza e tutto ciò che ha costruito per mimetizzarsi agli occhi del mondo, alterando l’informazione, minacciando chi cominciava  a ribellarsi, ha procurato molti morti e tanto dolore. Malattia e morte che  ancora oggi  sono  l’effetto di quel prodotto di laboratorio, la chimera, per questo la Corte potrebbe essere sollecita, lo auspichiamo.

Qual è l’atto di accusa in termini di legge?

Si sono violate tutte le procedure, realizzando la chimera. Che lo sia davvero, lo capiamo benissimo anche dal modo in cui muta e purtroppo l’allarme è alto, se non si interviene considerando che non è un virus come gli altri.  Lo capiamo anche da come si sta comportando, muta rapidamente, ma non si spegne.  Va monitorato con attenzione, non sappiamo tutto. L’ estate scorsa era  sensibile al caldo, ora non più. Acquisisce nuove caratteristiche, ma non perde le vecchie. Per questo è stato violato l’art 7 dello Statuto di Roma (ratificato il 1 luglio 2002) ed anche il buonsenso: non c’ è alcun modello di business o di ricerca che possa legittimare un rapporto rischi e benefici così sproporzionato per l’umanità. L’art 7 parla di crimini che riguardano la comunità nel suo insieme.

Quanti sono i responsabili?

La catena delle responsabilità, più o meno gravi, è molto lunga ed i gruppi di interesse coinvolti, dagli investitori, ai ricercatori, dai politici all’OMS sono diverse. Noi, come accademici e scienziati ci limitiamo a fare la nostra parte: abbiamo preparato i dossier, quello scientifico, con le prove dell’origine del virus e di chi lo ha prodotto e quello legale con la definizione di questioni nuove di cui la Corte dovrà occuparsi: il reato è nuovo, va definito. Non siamo stati in guerra, ma i morti ed i feriti ci sono stati. Si tratta di un eccidio biologico procurato, in un contesto  non bellico. La Corte con le sue procedure attuali ed i suoi tempi avrà il compito di stabilire quanto pesa legalmente la responsabilità, colpa o dolo, di ciascuno di coloro che hanno prodotto il virus e di chi doveva sorvegliare sulla sicurezza (OMS, governo cinese, Pentagono, ecc) e non lo ha fatto. A noi il compito di porre la questione, di indicare i nomi e di cominciare a negoziare con la Corte perchè costruisca ed istruisca il procedimento.

Chi ha voluto o causato l’uscita del virus? 

Non lo sappiamo per certo, ma noi ci fermiamo anche prima: quello che è stato fatto non era lecito e tanti lo sapevano.  Il fatto stesso che si sia finalizzata una ricerca per realizzare una  chimera, senza i limiti imposti perfino alle ricerche di tipo militare, è un reato. Sul perchè sia “scappato” o sul chi, si possono fare ipotesi, forse un sabotaggio, per danneggiare la Cina? Forse.

Chi potrebbero essere i condannabili?

I ricercatori, cinesi ed americani che lo hanno prodotto, il governo cinese, l’ OMS, tutti i gruppi che lavoravano a Wuhan, coloro che li hanno coperti e finanziati,  di cui ci sono nomi e cognomi. Nulla è davvero segreto, perchè queste attività sono finanziate da montagne di denaro e gli scienziati sono sotto stretto controllo. Qualcosa però di troppo è accaduto. Ed ora che abbiamo le prove della chimera, è un nostro obbligo etico portarlo all’attenzione di tutti i governi e gli abitanti del mondo. Il problema dei laboratori, a maggior ragione se civili o privati, che giocano a fare il potenziamento di funzione per business è una questione chiave per l’umanità.

Quando si conosceranno tutte le carte ed i nomi? 

Tra poche settimane, con il libro bianco. Infatti, oltre al dossier tecnico giuridico, a cui sta lavorando sodo, da sei mesi, un pool di avvocati internazionalisti,  è necessario parlare alle Nazioni Unite, ma per farlo occorre rispettare una procedura con il libro bianco. Questo passaggio ci darà la possibilità di formalizzare i dossier e di renderli pubblici. Fa parte dei doveri delle Nazioni Unite e del freedom act informare su questo. Dopodichè, Il libro bianco sarà pubblicato in tutte le sedi utili e formali. Certo, al momento giusto, alle Nazioni Unite. Intanto, però, diciamolo al mondo. Dobbiamo fermare questa barbarie. Il potenziamento di funzione dei virus è pericolosissimo. Esistono gruppi potenti che hanno progettato un mondo fatto di bioingegneria, di organismi animali biosintetici, dove anche l’uomo sia modificato geneticamente per un mondo diverso.  Lo stanno già facendo,