Pubblicato da Susanna Mazzeschi su Linkedin
Palazzo Montecitorio

Introduzione

Sulla pandemia e sulla sua gestione, si è detto già tutto o quasi tutto quello che si poteva dire:  errori, interventi incompleti, ritardi, anticipi, soluzioni e presunte tali, strategie e prassi.

In molti si sono pronunciati e non solo gli esperti, portando punti di vista da molti campi, anche distanti fra loro .

Tra le tante aree di competenza, quella del Problem Solving, che normalmente consente di affrontare i problemi in ottica complessiva e sistemica, la più trasversale, sembrerebbe essere stata meno investita di titoli.

Eppure , nei miei anni di studio in materia, una cosa mi è apparsa particolarmente chiara : se non si cambia il punto di vista sulla situazione la situazione non cambia .

Ad esempio : la medicina affronta il tema delle reazioni avverse ai vaccini  in logica lineare causa-effetto e quindi , se non si dimostra in modo netto che all’azione -vaccino- ha corrisposto la reazione avversa , la stessa non può attribuirsi al vaccino. Unico modo per saperne di più, le autopsie , la ricerca del grafene negli organi, azioni fatte in rari casi, non sufficienti da inferire in modo certo, almeno nel primo anno, sulla correlazione.

Il Problem solving invece, utilizza criteri di analisi differenti e , a fronte di una criticità, spinge a domandarsi : come è fatto il problema? Che sintomi evidenzia? Chi lo subisce? Quali sono gli impatti? Quando si presenta? DA QUANDO SI PRESENTA?

Già, da quando si presenta……..la domanda che molti hanno saltato…….

Perché nel Problem Solving si sa, che se in un sistema in stato di equilibrio si inserisce un elemento di novità ed il sistema cambia forma, non si potrà dire che la novità abbia scatenato la conseguenza ma di certo si potrà affermare che la criticità si è evidenziata DOPO l’interferenza ! Quindi è probabile che quell’azione abbia generato una turbolenza nel sistema ed uno studio in questo senso può aiutare a comprendere il fenomeno e scegliere l’intervento, spesso a prescindere dall’origine e dalle cause.

Uno dei concetti che più è entrato a far parte del mio pensiero e nel mio modo di operare, è il concetto di Tentata Soluzione Disfunzionale.

Già esplorato da diversi studiosi negli anni ‘70 , primi fra tutti, quelli della scuola di Palo Alto, con il libro “Change”  (1), ripreso in modo chiarissimo dal professor Nardone nel suo modello di Problem Solving Strategico, è un cardine del pensiero moderno sulla soluzione dei problemi, orientandosi a partire da fallimenti ed azioni inopportune o inefficaci o peggiorative che mantengono il problema, prima ancora che a cercare soluzioni .

Ben lo esprime Giorgio Nardone in un passaggio sul suo libro “Problem solving strategico da tasca” (2) : “Concentrare l’attenzione sui tentativi fallimentari messi in atto per raggiungere l’obiettivo prefissato ci libera dalla tendenza , peraltro del tutto umana, a sforzarsi attivamente di trovare soluzioni, senza aver prima indagato su tutto ciò che non funziona …………………..”.

Peraltro un problema non nasce sempre in modo esplosivo configurandosi come tale. A volte è una criticità, una sorta di fastidio e non necessariamente è destinato a diventare una complicazione. Solo che l’animo umano raramente si ferma ad osservare prima di intervenire, così, presi dall’ansia e dal desiderio di “sbloccare”

–        si interviene quando non si dovrebbe intervenire

–        non si interviene quando si dovrebbe

–        si interviene in modo inappropriato, si sbaglia e si insiste.

In questo modo la situazione non si sblocca, si inizia a fare tentativi su tentativi, insistendo con più forza sulla soluzione prescelta, pensando che non si sia data abbastanza “spinta” all’azione fatta; oppure si cambia strada più volte, passando da tentativi che prevedono alternativamente l’introduzione di nuove strategie o di nuove azioni e comportamenti o infine, differenti modalità di comunicazione.

A quel punto la situazione è bloccata e, diversamente da quello che sarebbe accaduto se avessimo atteso un po’, non si riescono più a separare gli effetti delle azioni intraprese tanto che, qualora fosse esistita una soluzione positiva, sarà a quel punto difficile individuarla e soprattutto la situazione tenderà a peggiorare ulteriormente. (3)

Questi concetti sono stati inevitabilmente presenti nella mia mente dalle prime fasi della pandemia, da studiosa e consulente nel campo organizzativo, che non può evitare di osservare ciò che meglio conosce nel funzionamento di tante dinamiche .

Le abbiamo viste tutte : decisioni prese , che non hanno funzionato ma sono state portate avanti con la perseveranza di chi è convinto che prima o poi funzioneranno; scelte intraprese ed interrotte troppo presto, prima che se ne potesse verificare l’esito; cambiamenti di rotta repentini e oscillazioni attorno alla stessa soluzione scelta ; tante inazioni, anche quando era chiaro che non si potesse stare fermi; ed infine catene di Tentate soluzioni, messe in atto ciascuna per ridurre il danno delle precedenti, così da produrre una spirale di peggioramento, il cui inizio non era più ravvisabile .

Questo ho visto e spiego dal mio punto di vista di inesperta di medicina e di politica ma da professionista che sa cosa vuol dire innescare la persistenza del problema ; impatti sulla salute, sull’economia, sul clima sociale e poi indistintamente su ogni categoria professionale e su ogni fascia d’età, impatti che in alcuni casi non si potranno recuperare.

E’ alla luce di questo, che propongo una personalissima chiave di lettura di alcune delle principali azioni intraprese, di quelle fallimentari e di quelle non fatte, analizzando soprattutto come sono state messe in atto e gli impatti disfunzionali, sempre e solamente dal punto di vista di un “problem solver” .

Vi prego quindi di perdonare l’incompletezza della trattazione o l’inesattezza del linguaggio: del resto, ampie e precise narrazioni sulla pandemia, sono disponibili ovunque . 

Fatti accaduti , soluzioni e impatti  

Le strane polmoniti  

Verso la fine del 2019, fatto reso noto a posteriori,  si assiste al presentarsi di varie “polmoniti atipiche”, caratterizzate da bilateralità, forte dispnea ecc. A fianco di esse, strane forme influenzali, non evidenziate in precedenza. Io stessa mi ammalo di una forma influenzale con una particolare caratteristica : a fronte di una febbre bassa (mai più di 37,6), una rilevante sudorazione notturna, che mi costringe a cambiare più volte per notte le lenzuola e la biancheria. In chiave medica la cosa viene liquidata con “ male di stagione, indebolimento per vari fattori ecc. “

Ma il Virus Sars Cov-2 da cui sono stata contagiata a Gennaio 2022, aveva le stesse principali caratteristiche nel mio caso : febbre limitata e rilevantissima sudorazione notturna, elemento poi stabilizzato nella lista dei sintomi della malattia . Di quella influenza avevo contagiato a dicembre 2019, buona parte della famiglia .

Tali polmoniti e forme influenzali, probabilmente erano già riconducibili al Covid ma, o non sono state segnalate agli organi competenti, o sono state considerate “normali malattie” che possono insorgere nel periodo dell’anno più freddo . Del resto eravamo lontani dal sequenziare il virus e progettare idonei tamponi, né ci aspettavamo una valanga di eventi come quelli che abbiamo visto successivamente .

I fatti di Wuhan  

Il virus colpisce per la prima volta, apparentemente, al mercato del pesce di Wuhan, l’11 Dicembre del 2019 . Dietro a quei banchi lavoravano 4 dei 7 positivi che si trovano all’apice della catena di contagio. Qui, nel giro di pochi isolati all’interno di una città di oltre 10 milioni di abitanti, si è sviluppato il focolaio che in poche settimane ha sparso scintille in tutto il mondo.

L’errore nell’individuazione del paziente 1, precedentemente identificato l’8 Dicembre in un luogo lontano dal mercato, fa fare altre supposizioni, tanto che l’OMS comincia a porre i suoi sospetti su un laboratorio di Wuhan dove si effettuano studi sui Virus a base Corona e ipotizza che una violazione dei protocolli di sicurezza, abbia lasciato sfuggire dal laboratorio un virus modificato, quindi artificiale .

Molti scienziati iniziano a pronunciarsi sull’artificialità del virus; fra essi il premio Nobel Montagnier, recentemente scomparso, subito attaccato e screditato, come altri scienziati le cui pubblicazioni vengono rapidamente ritirate.

Nonostante le visite a Wuhan e le indagini, l’OMS non ha mai dato risposta a questo dubbio. Certamente come molti scienziati sostengono, fra cui Massimo Citro nel suo libro “Eresia” (4) , la struttura chimica del virus è così particolare da rendere davvero difficile la trasmissione da animale a uomo a meno che, gli indiziati pipistrelli e pangolini, infettati, non abbiano morso contemporaneamente lo stesso soggetto ……. Resta pur sempre il dubbio su come sia arrivata allo stesso la catena dell’HIV che parrebbe congiungere due parti del virus……

La risposta a questo enigma, non trovata o non svelata, avrebbe fatto la differenza : affrontare un virus naturale o uno modificato, avrebbe comportato scelte diverse mentre la selezione dei criteri non è stata resa possibile .

Il 5 febbraio 2020, con decreto del Dipartimento di protezione Civile, viene istituito il Comitato Tecnico Scientifico (CTS) con competenza di consulenza e supporto alle attività di coordinamento per il superamento dell’emergenza epidemiologica dovuta alla diffusione del virus Sars Cov2. Non è stata ancora dichiarata la pandemia ma un folto schieramento di esperti di vari campi , si affretta a pensare e suggerire indicazioni e consigli che, come recentemente dichiarato da alcuni membri dello stesso Comitato e ben descritto nel libro di Citro , in diversi casi sono stati del tutto disattesi.

L’11 marzo 2020 l’OMS dichiara la pandemia e dà il via alla gestione dell’emergenza sanitaria internazionale  , quando l’ intera città di Wuhan è già stata isolata ma il virus si è diffuso in tutti i continenti.

Nella corsa ai ripari, Taiwan chiude  le frontiere circoscrivendo immediatamente il contagio; soluzione funzionale per impedire l’ingresso al virus, strategia drastica ma efficace dove praticata .

In quei giorni, diversi Italiani momentaneamente a Wuhan, raccontano di non aver avvertito alcun allarme e di aver trovato una situazione capovolta al loro rientro in Italia, solo pochi giorni dopo. E’ assai poco credibile che si sia passati dalla salute alla pandemia in un arco temporale così breve. Cosa non è stato visto o esplicitato?

L’ Italia della pandemia 

In Italia il primo contagiato è a Codogno, il 21/2/2020 ; il virus privilegia la Lombardia, di cui ricordiamo le immagini drammatiche delle bare della Bergamasca. Gradualmente l’Italia si infetta ma nessuna chiusura delle frontiere viene decretata , a parte l’interdizione ai voli da e per la Cina.

I Governatori di Veneto e Lombardia, si alternano con il ministro della salute, nella scelta di chiusura attorno ai focolai ma la decisione della dichiarazione delle zone rosse giunge tardiva .

Intanto, con un piano pandemico obsoleto e mai adattato alla situazione, il ministero della salute introduce rimedi a pioggia, spesso durati un attimo, giusto il tempo dell’investimento necessario . Giusto, nel breve termine, specie a fronte di un rischio grande e con una popolazione molto ampia : frammentando il problema alcuni impatti verranno ridotti ma poi si deve selezionare . Mascherine al chiuso, mascherine all’aperto, chirurgiche, FFP2, guanti, sanificazioni , distanziamenti, schermi, banchi a rotelle e soprattutto ciò che per molti medici di base è diventato il mantra : Tachipirina e vigile attesa . Si noti che a metà gennaio 2022 il Tar del Lazio riesce a far annullare la nota ministeriale dell’Aprile 2021 sul “protocollo Tachipirina” ma solo tre giorni dopo, il Consiglio di Stato la riabilita , dichiarando che si trattava solo di un consiglio………come l’indicazione ai medici di base ,  di trattare solo casi non differibili……

L’azienda Italiana Eli Lilly, sulla scorta di studi già in atto, decide di donare all’Italia migliaia di dosi di terapie monoclonali, decisamente in grado di innalzare l’efficacia degli anticorpi e produrre guarigioni veloci . Il governo le rifiuta e il farmaco viene donato ad altri stati, con la conseguenza di dover essere successivamente acquistato , alla sentenza -tardiva anche essa- di appurata efficacia della terapia se effettuata entro i primi 5 giorni dall’insorgere dei sintomi.

Il “Fatto Quotidiano” del 20 Dicembre 2020, recita : “Il monoclonale della Eli Lilly offerto gratis all’Italia? Poteva evitare almeno 950 ricoveri. Una goccia nel mare degli ospedalizzati, ma comunque una speranza di fronte alla mancanza di una cura specifica contro il Covid, sia per le casse dello Stato, visti i costi di un ricovero. Già da novembre avremmo potuto somministrare 10 mila dosi del Cov-555, prodotto in Italia, e diventare il primo Paese Ue a sperimentare l’unica cura autorizzata contro il virus. Il tutto a costo zero. L’offerta, però, è stata fatta cadere nel vuoto e i furgoni dalla BSP Pharmaceuticals di Latina partono verso Stati Uniti e Canada.

Questo farmaco , acquistato in dosi più limitate e a prezzi elevati, particolarmente nella variante Delta, ha salvato la vita a tutti coloro che hanno potuto, con fatica, accedervi, primo fra tutti il virologo Galli, che mai aveva sposato le terapie diverse dal vaccino .

Né vengono approfonditi gli studi sull’impiego dell’ozono e del plasma iperimmune e De Donno, sostenitore dello stesso, dopo aver curato decine di persone, muore in circostanze misteriose a fine luglio 2021, in piena campagna vaccinale.

Intanto i medici che hanno a cuore la salute e che del giuramento di Ippocrate non hanno fatto una mera icona, iniziano ad intervenire con terapie domiciliari che, se esercitate precocemente, sono salvavita. Il protocollo, parola da non pronunciare pena la sospensione, è semplice e richiede farmaci di uso comune, suddivisi sui 4 stadi della malattia : antinfiammatori, antibiotici, cortisonici, eparina, idrossiclorochina; praticata ai primi sintomi la terapia precoce mostra risultati ……..proprio quando le Big Pharma hanno da poco annunciato il lancio del siero che, a detta degli esperti, libererà l’Italia .

Intanto i social e i media impazzano : notizie non spiegate, notizie ingigantite, modificate, che cambiano anche da un canale all’altro . Quanti siano stati i morti nel primo anno, non si saprà mai, anche a causa di un “errore di conteggio” , esplicitata recentemente da noti virologi, che attribuisce a malati di altra natura, la morte per Covid, laddove, pur con una morte “sopraggiunta per Covid”, migliaia di queste persone erano ricoverate per malattie gravissime, spesso terminali. Infatti, avrete notato, che nel 2020 e 2021, le morti registrate, per tumori , infarti e persino incidenti, calano drasticamente. Sono forse spariti gli eventi di tale natura? E come alcuni medici sarcasticamente – ma non troppo – dichiarano “un conto è morire “di Covid”, un conto è morire “con il Covid”.

Né si parla più di influenza e raffreddore : al minimo gocciolamento di naso, la gente corre a fare tamponi, giustamente spaventata da una comunicazione ridondante e spaventosa.

Eppure, uno degli errori conclamati, è stato non indagare gli asintomatici, atto dovuto nella corretta ipotesi che contagio e malattia non siano coincidenti . Ma mentre sono i sintomatici ad arrivare agli ospedali , sono in buona misura gli asintomatici a diffondere il contagio, specie dopo l’introduzione del Green pass, tema che tratteremo fra poco.

Intanto le terapie intensive iniziano a saturare : da un lato, le persone non curate (o curate col protocollo “Tachipirina”) hanno un rapido peggioramento dei sintomi fino a dover ricorrere all’emergenza, specie non riuscendo ad accedere ai medici di base.

I letti sono pieni, i macchinari insufficienti………. Ma non era stato predisposto un cospicuo stanziamento proprio qualche anno prima per la sanità? E a cosa era servito? L’ampliamento e la riprogettazione erano stati rimandati. Ovvio : perché mai avremmo dovuto aver bisogno di tanta emergenza?

Per non parlare di cosa succedesse all’interno di quelle stanze, a persone sole, in mano a medici che incontravano il virus per la prima volta in condizioni disperate, carenza di organico e protocolli azzardati. Molti scienziati hanno sostenuto che l’ossigeno “ad alti flussi” inserito in modo potente nei polmoni, possa solo bruciarli ……. Ma questa non è la mia competenza.

Vero è che le persone ricoverate in Terapia intensiva, così come gli anziani lasciati soli nelle RSA dove la morte ha trovato terreno fertile, se ne sono andati senza mai rivedere i loro cari e……..rapidamente cremati .  

Le chiusure e i danni correlati 

Il 9 Marzo 2020 viene dichiarato il lockdown, con conseguenze drammatiche : supermercati svuotati, ingressi a numero chiuso, code di ore fuori da ogni esercizio, guanti, mascherine e sanificazioni ripetute per prendere, a volte, la poca merce rimasta sugli scaffali.

La gente si chiude in casa, esce solo per emergenze, stocca ogni bene possibile, si esce solo con speciali autocertificazioni .

La polizia è ovunque, ferma anche la gente a piedi, chiede documenti, certificazioni , fa domande inutili dato che se uno deve fare una cosa inderogabile , comunque la farà.

Non posso dimenticare il giorno in cui, con la mia gatta in fin di vita, mi recavo in lacrime dalla veterinaria per accompagnarla nel suo inevitabile ultimo viaggio e con rabbia e dolore dovetti spiegare al carabiniere dove stavo andando, creando anche in lui un non poco visibile imbarazzo………

Intanto gli studi vaccinali avanzano, con la sicurezza di terminare nel 2023 (ndr. La sperimentazione è teoricamente ancora in corso, come si vede dal triangolino nero capovolto ancora presente sui bugiardini,  ma non mi risulta che se ne sia atteso il termine per praticare le  inoculazioni).

Con l’estate la curva dei contagi flette e con molta cautela, si comincia a riaprire, con benefici per economia e turismo e un po’ di piacere . Questione di un attimo : l’autunno riporta il Covid in alto e si torna ad avere paura. Conte, ancora in ruolo ma con una situazione parecchio instabile, lancia le zone colorate, a diverso livello di rischio e, conseguentemente, diverse restrizioni. In grande misura lascia le scelte in mano ai governatori delle regioni , decretando così l’avanzamento dell’ “ognuno per sé”.

Il 22 Dicembre del 2020 viene lanciato il primo vaccino Pfizer. In realtà non si tratta di un vero vaccino in senso tradizionale ma di un siero Rmna, destinato, quindi a “fornire all’organismo informazioni sul coronavirus permettendogli così di produrre proteine virali, che vengono poi riconosciute come estranee e inducono una reazione immunitaria. L’organismo si prepara in questo modo a combattere il virus. Al primo contatto con esso, la risposta immunitaria dell’organismo si attiva più velocemente, rendendo subito il virus innocuo e impedendo l’insorgere della malattia.” (fonte Ufficio Federale Sanità Pubblica – Confederazione Svizzera)

Così con la promessa di “rendere il virus innocuo”, la gente si precipita al rito inoculatorio, dimenticando o ignorando la seconda parte della frase secondo cui “la risposta immunitaria si attiva più velocemente…..” ;  ed è da subito, fin dalla prima dose, che si verificano malanni e morti inspiegabili in persone sane, mai attribuiti al vaccino né indagati – per lo più – con idonei esami necroscopici, quindi del tutto non preventivabili né comprensibili nella modalità di cura e prevenzione. Nascono studi di gruppi di esperti sulle reazioni avverse che evidenziano casi assolutamente indiziati ma la proteina spike, così come l’ossido di grafene, sospettati della creazione di esiti gravi, spesso irreversibili, non può ricercarsi in assenza di autopsie. I più “colti”, in caso di sintomi avversi, effettuano l’esame del d-dimero, metodo di facile utilizzo,  per escludere la presenza di un coagulo inappropriato (trombo).

Comunque la campagna vaccinale decolla a fine dicembre 2020 : sanitari, fasce deboli, insegnanti , in ogni caso tenendo fuori i bambini e con pochi obblighi, riguardando le fasce più esposte, quali i medici e in parallelo viene chiesto ai medici di base di attenersi al protocollo “tachiprina e vigile attesa”. Così le persone arrivano alle terapie dopo giorni di “non terapia”, sfinite, non curate e spesso in condizioni irreversibili.

In questo stato di confusione e percezione di interventi mancati o peggiorativi, il governo inizia a vacillare e il 26 Gennaio 2021, Conte si dimette .

Il nuovo Governo e la fiducia 

Il 31 Gennaio 2020 il CDM adotta lo stato d’emergenza voluto dall’OMS , in carenza di guida e con il Parlamento in subbuglio.

Draghi è  pronto e il 3 Febbraio inizia la sua Carriera da Capo del Governo.

Allora capo della BCE,  uomo di finanza, sostenitore di azioni discutibili,  quali l’eliminazione di importanti linee di credito alla Grecia, nell’Agosto 2015, che per mancanza di liquidità  fu ridotta in ginocchio.

Certo tutto possiamo dire di Conte fuorché non avesse a cuore il clima della Nazione : durante diverse sue scelte impopolari, l’Italia non si spaccò mai nelle piazze , riversando semmai il conflitto nelle aule dove si legifera .

Al contrario Draghi, forse preoccupato o troppo sicuro di sé, inizia a produrre decisioni, basate solo su DPCM e Fiducia, meccanismi tipici delle emergenze e comunque da usare per eccezione.

Non posso dire il numero esatto di DPCM ad oggi : un giornalista della stampa ufficiale ne ha citati otre 400 ma si sa, la stampa ufficiale è stato quanto di più pilotato potessimo vedere in questo periodo.

Certo è che Draghi non intende coinvolgere le camere ed i parlamentari, pur arrabbiati, non sono abbastanza compatti da proporre alternative.

Così il Capo del Governo,  col benestare dei suoi pochi alleati consapevoli, guida l’Italia con l’autorità e con la paura : si sa bene e molti autori l’hanno scritto, che se un popolo è nel panico, vedrà nel governo il suo salvatore.

A causa della limitata esperienza delle figure chiave, Draghi si circonda di figure quanto meno “strane” :

–        Il generale Figliuolo, forse esperto di eserciti ma “distratto” sulle procedure; dal 1º marzo 2021 al 31 marzo 2022 è stato “commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure occorrenti per il contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica COVID -19″ ; durante il suo mandato,   si attiva il più ampio giro d’affari in merito alle mascherine, con ordini non pianificati,  non passando dai canali ufficiali e dalle gare, e milioni di € spesi in oggetti inutili……… poi rivenduti ad altri scopi

–        I virologi da TV : abbiamo visto il proliferare di personaggi che hanno avuto spesso comportamenti contraddittori, se non aggressivi, certamente squalificati dagli stessi talk show che li accoglievano (possiamo dimenticare la canzoncina di Natale di Pregliasco, Bassetti e Crisanti?)

–        La CTS, organo che dovrebbe avere la massima competenza Medico scientifica e che invece rivela, a posteriori,  di aver fornito molte indicazioni, parecchie delle quali mai ascoltate.

La pressione sui vaccini diventa sempre più importante ma le persone sono parallelamente favorevoli e spaventate : da un lato il siero che era apparso a tutti come il rimedio dei mali, non pare stabilizzare i suoi esiti; dall’altro nell’aprile 2021 i sieri Astra Zeneca e Johnson vengono ritirati, aumentando così la paura di chi se li era inoculati ; parallelamente gli studi di gruppi di medici e ricercatori non ufficiali ma degni di nota, orientano l’attenzione sugli effetti collaterali ed iniziano a pubblicare casi e numeri che sorprendono .

Nella confusione e nel pericolo che i sieri potrebbero non produrre gli effetti sperati, iniziano i richiami e dopo ipotesi di distanza tra le dosi, che vanno da 21 a 28 gg l’una dall’altra, il CTS stabilisce in 42 gg la data massima di distanza fra le due dosi . Considerate immuni le persone con due dosi……almeno in prima battuta.

Subito l’accesso alle terapie intensive sembra calare : momento giusto per rafforzare la sanità e gli staff sanitari decimati dalla malattia e dalle sospensioni causate dalla scelta di non sottoporsi al siero Rmna . Invece nessun investimento viene effettuato e le terapie intensive restano quello che sono , limitate, in sofferenza, impreparate a ciò che ancora deve accadere , prive di personale idoneo.

In effetti molti studiosi avevano già sostenuto che “reprimere” il virus con provvedimenti di breve periodo poteva essere inefficace e pericoloso : i virus hanno una loro vita e se si lascia il contagio libero di procedere , controllato dai farmaci di sicuro successo già in commercio (antinfiammatori, cortisonici, clorochine, antibiotici nel caso di sovrainfezioni batteriche, eparina e soprattutto vitamine – c,d – ed integratori -zinco e gluttadione-) il virus incontrerà la gran parte della popolazione , indebolendosi strada facendo e procurando l’immunità naturale, la più sicura di tutte.

Così hanno proceduto molte nazioni Europee ed asiatiche e la gran parte di queste, a fronte di una rilevante riduzione dei provvedimenti di sicurezza e senza obblighi vaccinali, hanno avuto un numero di casi per lo più inferiori ai nostri e hanno vissuto nella tranquillità e nella normalità .

Noi invece abbiamo provato di tutto, in parallelo o in modo alterno : mascherine all’aperto, no al chiuso; sui mezzi pubblici, no, nei locali, nei ristoranti, no fuori; inibizioni inspiegabili, spesso del tutto inutili, come il più recente obbligo vaccinale per i cinquantenni, sospesi dal lavoro e multati !!!!!!

Intanto nell’illusione della salvezza vaccinale, la gente fa le code agli hub nella speranza di svicolare dalla malattia o, almeno, dai suoi effetti peggiori . Ma la curva non pare scendere abbastanza, la popolazione non si vaccina quanto sperato e la dose buster sembra che sarà necessaria.

A metà circa del 2021,  la popolazione prevista per il target dell’immunizzazione, passa da 70 a 80 a 85%, senza che davvero i numeri diano conferma dell’abbattimento del rischio della malattia e con il contestuale segnale di effetti collaterali o presunti tali, in netto aumento .

Solo tardivamente l’AIFA offre limitati warning in merito ma i segnali sono chiari : chiediamoci perché ad esempio, tanti adolescenti siano crollati improvvisamente con malattie cardio- vascolari e se mai in passato, avevamo visto tanti atleti stroncati in campo, senza alcuna apparente motivazione.

Così, se da un lato la campagna vaccinale preme, dall’altro le informazioni sugli effetti collaterali diventano più allarmanti della paura della malattia .

Non potendo agire sulla persuasione, il Governo, forte dei dictat dell’OMS, a Luglio 2021 lancia il green pass e contestualmente amplia le fasce  assoggettabili al vaccino, aumentando gli obblighi in campi specifici.

Il green pass può considerarsi “la tentata soluzione delle tentate soluzioni”, avendo prodotto conseguenze in campo economico, medico, pubblico e sociale .

Green pass infatti, non coincide con la sicurezza di non ammalarsi ma di aver aderito alle pratiche previste per la riduzione dei rischi ; un permesso atto a facilitare la frequentazione di alcuni luoghi “di pericolo” tramite testimonianza di pratiche idonee : due dosi di vaccino oppure tampone entro le 48 h o guarigione da virus da non oltre sei mesi .

E come sempre, quando si interviene per ridurre i danni delle tentate soluzioni precedentemente intraprese, il problema cambia forma e peggiora.

Prima di tutto ne risente l’economia : le persone, sentendosi vincolate a permessi e restrizioni, riducono il loro tenore di vita, rinunciando a spazi comuni “sospetti”, anche con possesso di green pass.

Gli esercizi commerciali languono e patiscono anche il grande frastuono delle piazze, animatesi di numeri molto alti contro gli obblighi vaccinali, di fatto realizzati con green pass e contro la forzatura . Iniziano le battaglie legali dei sospesi e quelle a sostegno della Costituzione, appoggiate da associazioni di Avvocati costituitesi ad hoc.

Peraltro il virus dilaga : sicuri di non essere untori, i greenpassati girano senza cautele e senza tamponi.

Ma avere il green pass non è sinonimo di essere in salute e quindi la curva continua a salire a causa delle leggerezze consentite da uno strumento che è solo di  pressione verso la vaccinazione e non di aumento delle misure di sicurezza.

Lungi dalle istituzioni comunicare chiaramente su questo e, come per  abbattere la percezione d’errore che la popolazione sta maturando, comincia a diffondersi la notizia che i non vaccinati continuano a contagiare .

Si apre così la dinamica conflittuale tra vaccinati e non vaccinati, che corre sui social, nelle piazze ed ovunque questa differenza sia una linea di demarcazione fra “autorizzati e non” .

Giova sapere che probabilmente il vaccino (e non il green pass) ha dato, nel breve periodo, un po’ di respiro alle terapie intensive ma non ha risolto il problema, tanto che , a fronte di una prima impennata anche tra gli adolescenti nell’agosto 2021 e di situazioni tra gli stessi di morti precoci senza spiegazioni, la gente ha sempre più paura.

In un afflato di speranza, il governo lancia in sequenza tre tentativi estremi : green pass rafforzato (comprensivo solo di prassi vaccinale o guarigione) , vaccinazione dai 5 anni di età, obbligo vaccinale agli over 50 e multe connesse, con impedimento di accesso ai posti di lavoro ed altre importanti situazioni, quali i viaggi e i mezzi pubblici

Ma nell’inverno 2021-2022, il virus dilaga e torna a cifre prossime a quelle degli esordi, la sanità non è stata migliorata e sviluppata, il conflitto sociale è esplosivo, comprensivo di scontri e violenze che mai più si erano visti nelle piazze dopo gli anni ’70 .

Variante Delta, Variante Omicron, Varianti delle varianti…….. senza vaccino, con due dosi e tre dosi, non risparmia nessuno, anche chi si è già contagiato da pochi mesi; piano piano il ciclo naturale del virus, riesce a fare il suo corso, contagiando rapidamente fette crescenti della popolazione, con una letalità infinitamente più bassa. E a questo punto “il re è nudo”.

Nessuno sa più spiegare e prevedere gli eventi ed intanto giovani atleti cadono come mosche durante le gare e gli allenamenti e compare nei bimbi in Gran Bretagna, una misteriosa epatite acuta………siamo nell’aprile 2022.

Diceva Montagnier, che il fegato era molto impattato dal siero e che gli organi, nelle poche autopsie effettuate, erano apparsi pieni di grafene……. Ma le correlazioni paiono ancora escluse.

La situazione è fuori controllo e nulla è più prevedibile : ho preso il Covid dalla badante plurivaccinata di mia mamma, che a 92 anni e senza vaccino, con il ricorso alle terapie domiciliari precoci, non ha avuto alcun impatto. Mia nipote, non vaccinata,  a distanza di due mesi dal suo Covid, l’ha ripreso dal fidanzato plurivaccinato, benché in forma lieve .

I trivaccinati non si salvano e per quello che vedo intorno a me, benché “non faccia statistica”, spesso prendono il Covid peggio di chi non ha protezioni vaccinali. L’immunità naturale, non basta e intanto………

Intanto l’elevato e rapido circolare dei contagi, fa si che il virus incontri quasi tutta la popolazione, condizione di probabile riduzione della sua potenza e, forse, dell’avvio alla sua fine .

Un triste epilogo 

A Marzo 2022  finalmente il Governo allenta le restrizioni, non sempre a ragion veduta e in modo contraddittorio : se in treno mi chiedi il green pass, perché mi fai sedere accanto ad una persona e non mi misuri la temperatura?

Ma, duole dirlo, il conflitto Russo-Ucraino dirotta le attenzioni verso scenari che appaiono ora prioritari, togliendoci almeno momentaneamente dall’impiccio di un Governo che, nel caso Covid, ha mostrato di non saper guidare e neppure spingere.

Chi mai l’avrebbe detto che avremmo dovuto delegare ad una guerra la nostra ripresa ?

In termini di Tentate soluzioni, le abbiamo viste tutte : azioni intraprese ed interrotte troppo presto; interventi non necessari e non interventi necessari; incostanza e ritorni indietro ; azioni peggiorative ed interferenze di tutti i generi sulla situazione sanitaria………

Ci si deve chiedere perché gli esperti di strategie (non quelle militari!) e di Crisis management siano stati tenuti distanti dalla possibilità di intervenire : la pandemia non è solo un fatto medico ma anche organizzativo, sociale ed economico ma queste professionalità, non hanno avuto voce in un percorso di cui gli esiti a medio-lungo termine non sono ancora noti.

Ma l’Italia risorge e come sempre, nei momenti peggiori della sua storia, si organizza e procede : associazioni di medici e legali, capaci di intervenire a protezione della salute e dei diritti dei cittadini; imprese sociali e gruppi di imprenditori che si strutturano per fare rete; economia solidale e sostegno delle vittime …….

Questo siamo noi e questo saremo : più ci sentiamo vessati e più creiamo ed è questa energia, l’unica cosa non intermittente degli Italiani, che in qualche modo ci salverà .

Ma forse questa spiegazione è solo il mio autoinganno consolatorio…….

Bibliografia :

(1) Paul Watzlawick, Richard Fisch, John H. Weakland – “Change – sulla formazione e la soluzione dei problemi” – Ed . Astrolabio 1978

(2) Giorgio Nardone – “Problem solving strategico da tasca – l’arte di trovare soluzioni e problemi irrisolvibili” – Ed. Ponte alle Grazie 2009

(3) Mauro Giuseppe Marchetti, Susanna Mazzeschi – Vincere dallo spogliatoio. Coaching e team building strategico negli sport di squadra e nelle organizzazioni – Ed. Calzetti Mariucci 2016

(4) Massimo Citro Della Riva – Eresia – Riflessioni politicamente scorrette sulla pandemia di Covid-19” – Byoblu Edizioni 2021

Fonte: https://www.linkedin.com/pulse/pandemia-al-governo-tentate-soluzioni-paradossi-e-da-mazzeschi/